HAPPY FATHER’S DAY!

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March 19th, Happy Father’s Day!

Scopri insieme a CAIL le origini e le curiosità che riguardano questa magnifica festa

LA FESTA DEL PAPA’: PERCHE’ IL 19 MARZO?

La Festa del Papà è una ricorrenza nata per celebrare la figura del padre, del suo ruolo nella società e all’interno della famiglia, dove sia bambini che adulti dimostrano il loro affetto verso il papà.
Ma come mai si celebra il 19 marzo? Quali sono le origini di questa ricorrenza? Ve lo raccontiamo noi!

LE ORIGINI E LA STORIA IN ITALIA

In Italia, la festa del papà cade il 19 marzo perché, secondo la credenza cristiana, è il giorno in cui morì San Giuseppe, papà adottivo di Gesù. La figura paterna di San Giuseppe rappresenta infatti quella di papà buono, modello di vigilanza e provvidenza. 

La prima riconoscenza di questa festività la si è avuta nel 1910 grazie alla signora Sonora Smart Dodd, la quale promosse il primo Father’s Day, in onore del proprio papà ex combattente della Guerra di secessione. 

LA FESTA DEL PAPA’ NEL MONDO

La Festa del Papà viene celebrata in quasi tutto il mondo, ma ogni Paese la declina in base alla propria storia e alle sue tradizioni. Per questo non esiste un’unica data condivisa in cui viene festeggiata. 

Ad esempio, nei paesi anglosassoni, ma anche in Francia, Olanda, Ungheria e Perù, la Festa del papà cade la terza domenica di giugno e in quel giorno tutti i bambini portano ai loro padri cioccolatini e piccoli regali in segno d’affetto. 

In Danimarca la festa è collegata a una ricorrenza “civica”: il 5 giugno è infatti sia la Festa del papà, sia il Giorno della Costituzione.

In Germania coincide con il giorno dell’Ascensione, celebrato 40 giorni dopo Pasqua e si chiama Männertag o Herrentag, ossia “giorno degli uomini”. Nel clima di festa generale i padri tedeschi sono soliti girare con dei carri chiamati Bollerwagen (trainati da buoi o da altri uomini) con cibi tradizionali e bevande alcoliche. 

Molti paesi orientali, invece, come Giappone, India, Malesia e Singapore, si allineano all’abitudine del mondo anglosassone e festeggiano la terza domenica di giugno, ma non mancano le eccezioni.

In Thailandia ad esempio, i papà si celebrano il 5 dicembre, il giorno del compleanno del Re Rama IX (deceduto nel 2016), il “padre della patria” che regnò con autorità per oltre 70 anni. In questo giorno, i figli portano a nonni e papà un fiore di canna in segno di rispetto e virilità.

In Corea del Sud, invece, la Festa del Papà e della Mamma è stata sostituita dalla “Festa dei Genitori”, ma non è considerata come giorno festivo. La Festa dei Genitori viene celebrata in famiglia con festeggiamenti a livello nazionale e non serve solo ad onorare i genitori, ma anche ad affermare il proprio rispetto per loro e per i concittadini più anziani: un valore importantissimo nella cultura sudcoreana.

I FALO’

Poiché la celebrazione del 19 marzo coincide con la fine dell’inverno, in passato venivano bruciati i residui dei raccolti in enormi cataste accese ai margini delle piazze. Durante questi riti, a cui si aggiungono credenze pagane e tradizioni religiose, si intonavano inni al Santo e si preparavano le zeppole (una sorta di bignè fritto, ripieno di crema pasticcera). Nei piccoli paesi, e in alcune città, queste tradizioni sono ancora molto vive e sentite e rendono la festa del papà ancora più allegra e gioiosa. 

I DOLCI TRADIZIONALI

Potevano mancare dei cibi tradizionali in onore di questa ricorrenza? Impossibile! 

Tra i dolci della festa del papà, famose sono le napoletane zeppole di San Giuseppe, frittelle farcite con crema e marmellata di amarene. A Roma, si preparano invece i Bignè di San Giuseppe, mentre in Toscana e in Umbria il 19 marzo si preparano frittelle di riso cotto nel latte e aromatizzato con spezie e liquore. La raviola, dolce di pasta frolla ripieno di marmellata o crema, è tipico dell’Emilia Romagna, mentre in Sicilia ci sono diverse specialità, dalle zeppole di riso alle sfince di San Giuseppe, una frittella morbida ripiena di ricotta di pecora e scorze d’arancia. In Molise, in particolare nel comune di Riccia, il dolce tipico è il calzone di San Giuseppe (in dialetto molisano “cavezone”): un dolce fritto, composto da una pasta sfoglia molto delicata e un ripieno particolarmente vellutato. La sua particolarità sta proprio nella farcitura, composta da: ceci, miele e/o zucchero ed essenza di cannella o di vaniglia o di cedro. In Lombardia e in altre regioni del Nord Italia sono tradizionali i tortelli di San Giuseppe. 

E voi come festeggiate questa meravigliosa Festa del Papà? Raccontacelo!